Come Along, whovians!

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Time Heist

Doctor Who in Italia: uno sguardo dal Regno Unito


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Quanto sappiamo davvero del fandom italiano di cui facciamo parte? Siamo davvero casi così “rari” e isolati? E qual è la nostra storia? Uno sguardo dal Regno Unito, quello di Whovian Leap, col suo articolo “Doctor Who in Italy“, ci svela qualcosa in più sul Dottore e sull’approccio dell’Italia nei suoi confronti che − forse − non sapevamo. Ecco la traduzione:

Quando si pensa all’Italia, si pensa al sole, al mare, all’ottima cucina e ai politici pittoreschi. Normalmente, non penseresti a Doctor Who. Ma a breve il Dottore sarà interpretato da Peter Capaldi, un attore fortemente legato all’Italia: la famiglia di suo padre viene da Picinisco, circa 120 km ad est di Roma. Non è forse il momento di guardare più da vicino il Bel Paese e come Doctor Who vi abbia preso piede?

Immaginate un canale televisivo su cui potete sintonizzarvi e vedere due episodi di Doctor Who e uno di Torchwood in un pomeriggio! Impossibile? No, esiste davvero: si chiama Rai 4 e raramente si hanno giornate in cui qualcosa legato a Doctor Who non venga trasmesso.  Il programma è doppiato e ha dei break pubblicitari. Al momento stanno trasmettendo la nuova serie in loop . Gli episodi vanno in onda in fascia preserale ogni giorno e vengono replicati il giorno successivo.

Tuttavia, i fan italiani ovviamente non aspettano che la Rai effettui il doppiaggio e trasmetta gli episodi. Molti ragazzi italiani parlano un buon inglese e, usando ogni mezzo a loro disposizione, riescono a guardare i nuovi episodi live o poco dopo la messa in onda originale. La cosa più incredibile è che se un episodio viene trasmesso il sabato sera, in meno di ventiquattro ore sarà già stato tradotto e postato online con i sottotitoli. Se si considera il numero di parole presenti in ogni episodio e quanto i dialoghi possano essere intricati, è davvero un bel traguardo. Complimenti!

Doctor Who ha una storia molto interessante in Italia. Non è partito con William Hartnell nel 1963, ma con Peter Cushing. Il suo secondo film fu proiettato nei cinema italiani nel 1968, con l’esuberante titolo “Daleks – Il futuro fra un milione di anni”. Da allora, si dovette aspettare il 1980/1981 per vedere Tom Baker sulla Rai. Vennerò però trasmessi solo “Robots” e “Pyramids of Mars”, saltando inspiegabilmente “Genesis of the Daleks”. Si può solo supporre che ciò sia avvenuto per ragioni religiose o per i diritti d’autore. Gli episodi erano tradotti, ma avevano una musichetta alquanto fastidiosa che faceva da sottofondo alle scene più verbose. Stranamente, quando il Dottore incontrò per la prima volta il “Brigadier” in “Robot”, il nome Alistair Lethbridge Stewart fu cambiato in George Armstrong Carter (o forse Custer) e il suo grado militare era di Maggiore Generale.  Ancor più atrocemente, il Dottore veniva chiamato Doctor Who, pronunciato “Doctorrrù”, con una “r” più marcata di quella di McCoy che rispolvera il meglio del suo accento scozzese!

Da lì lo show si fermò, per poi ritornare con Paul McGann. Il “film tv” venne trasmesso nel 1999 su TVL, un canale a pagamento ormai soppresso. Era in lingua originale, ma successivamente fu rilasciato in VHS doppiato in Italiano. Nel 2005, comunque, la situazione si ravvivò. Nell’autunno di quell’anno, il canale digitale Jimmy trasmise “Rose”. La programmazione si interruppe nel 2008 con “Il viaggio dei dannati”. Il misero mini-hiatus è durato fino al 2011, anno in cui Rai 4 ha ricominciato a trasmettere ogni singolo episodio della nuova serie. Da poco si è conclusa la settima serie, senza l’interruzione originale a metà stagione. Due nuovi episodi venivano trasmessi uno dietro l’altro ogni giovedì sera, una cosa per cui ogni fan britannico morirebbe! Sono stati rilasciati i DVD della nuova serie e sono disponibili persino dei box-set della serie classica con Hartnell e Troughton, tutti doppiati in Italiano.

Solo per divertimento, vediamo la traduzione di alcuni titoli originali. Gli ultimi due episodi di Eccleston divennero un doppio episodio chiamato “Padroni dell’universo” [i titoli originali erano “Bad Wolf” e “The Parting of the Ways”, nrd]. “Tooth and Claw” divenne “L’impero del Lupo”. “The Girl in the Fireplace” fu tradotto in “Finestre nel tempo”. “Victory of the Daleks” si trasformò ne “L’arma di Churchill” e il più recente “Nightmare in Silver” è stato cambiato in “Incubo Cyberman”, ma non intendo che era necessariamente un incubo da guardare!

Il fandom in Italia gode di ottima salute. Ci sono siti dedicati a Doctor Who come www.doctor-who.it e www.doctorwhoitalia.it, senza dimenticare le numerose pagine di Facebook che rendono omaggio alla serie. Gli whovians stanno diventando sempre di più nella penisola. Il Comicon di Napoli ha addirittura organizzato un flash mob di Doctor Who ad aprile ed il risultato è stato gigantesco. Anche a Lucca c’è stata una forte presenza di whovian quest’anno.

Quindi la prossima volta che andate in vacanza in Italia e vi accorgete che vi manca qualcosa mentre prendete il sole o vi gustate una margherita, accendete la tv nella vostra camera d’albergo e potreste ritrovarvi una dose italiana di Doctor Who! Bellissimo!

È un’immagine davvero lusinghiera quella che il blogger da del nostro fandom e ne andiamo davvero fieri. E voi? Cosa ne pensate del rapporto tra Doctor Who e l’Italia?

Di certo la serie ultimamente non sta passando inosservata e l’attenzione dell’Italia sulle sorti dell’ultimo Time Lord è alta. Il fandom sta crescendo e sta raggiungendo la portata della nutrita schiera di fan di Supernatural. Un esempio lampante è stato quello del sondaggio lanciato dal Giffoni Film Festival: la foto di Doctor Who ha raggiunto quasi i 1200 “mi piace”. Insomma, ragazze e ragazzi, se prima indossare una maglietta con qualche citazione del Dottore era da geek incompresi, ora sicuramente troverete qualcuno con cui condividere la vostra passione. Gli whovians sono dietro l’angolo!




Alessandro e Chiara, whovians d'annata e fanguys della peggior specie. A colazione mangiano pane e energia di rigenerazione.


  • https://www.facebook.com/giorgio.simoni.5 Gigio Who

    peccato che del serial NON furono trasmessi solo Robot e Le Piramidi Di Marte, ma furono trasmessi episodi della 12esima e trediciesima serie A PARTIRE DA Robot per FINIRE A Le Piramidi Di Marte, saltando, appunto, Genesis Of The Daleks.
    un altro aspetto orribile del doppiaggio e’ che il personaggio veniva chiamato “Doctor”, come se fosse un nome, non un “titolo”, e non tradotto con “Dottore”, come nelle incarnazioni che lo seguirono, in tempi piu’ recenti… l’altro e’ che il TARDIS era pronunciato “Tardìs”, con l’accento sdrucciolo sulla “I”, come se a pronunciarlo fosse uno di napoli (Ae’! ecc’ ‘o Tardìs!!!) 😀

    • Admin

      Grazie mille del tuo contributo. La curiosità sulla pronuncia del Tardis è davvero spassosa! 😀

  • http://www.proiezionimentali.com Sabrina

    Scusa se sono autoreferenziale, ma i flash mob di Napoli e di Lucca non sono stati organizzati dalla fiere ma da Proiezioni Mentali e le fiere hanno gentilmente concesso di metterli in programma (e in atto)

    • Admin

      Grazie mille per la precisazione! (E molti complimenti per i flashmob che avete organizzato!)